Il libro del male – Recensione

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In libreria il secondo libro di James Oswald, Il libro del male, Giunti.

Qualche settimana fa arriva sul mio account una mail da parte dell’Ufficio Stampa di Giunti. Mi avevano scelto per fare una recensione al libro di prossima uscita di James Oswald – Il libro del male. Ovviamente ho accettato con estremo entusiasmo. Purtroppo però tra libri che erano già in lista di attesa e impegni vari non sono riuscita a pubblicare la recensione a ridosso dell’uscita del libro. Ciò che è sicuro è che ho letto il libro e me lo sono gustato.

Ma partiamo dal principio e cioè dall’autore! James Oswald fa parte della schiera di autori che si sono autoprodotti su Amazon! Voi vi chiederete come ha fato ad arrivare fin qui!? Beh questa è una cosa che non tutti gli autori agli esordi sanno, ma molto spesso le grandi case editrici tengono sott’occhio le classifica di vendita degli ebook per poi fare una vera e propria azione di scounting.

Questo è ciò che è successo a Jemes Oswald, che vive in una fattoria in Scozia, e che ad un certo punto ha deciso di pubblicare il proprio testo in ebook. Nel giro di pochi mesi il testo è stato scaricato da 350.000 lettori. Questo incredibile successo ha attirato l’attenzione di Penguin, che con un’offerta altissima ha acquistato i diritti di tutta la serie, poi venduta in 12 Paesi.

Devo dire che di talento il Mr Oswald ne ha tanto e spero che la Giunti abbia acquistato i diritti per gli altri tre libri della serie. Ma parliamo un po’ del libro.

Non starò qui a tediarvi con la trama, per questo vi lascio il link che rimanda alla pagina della Giunti, dove potete anche acquistare il libro http://www.giunti.it/libri/narrativa/il-libro-del-male/, non vi farò lo spoiler della storia, ma vi parlerò dello stile e di come il libro è organizzato.

La prima grande peculiarità sono i capitoli. Infatti sono molto brevi e questo è sicuramente un elemento che scandisce la narrazione in modo incalzante e serrato. Mi spiego meglio. I libri thriller devono avere uno stile incalzante. Ciò è necessario perché ti porta a leggerlo in un batter d’occhio, non riesci a chiudere il libro nonostante siano le 3 di notte, ancora un capitolo, fino a quando non vedi che lo hai quasi finito e te lo sei praticamente divorato.

Per quanto riguardala scrittura è assolutamente anglosassone: molto asciutta, minimalista non per niente prolissa. Devo anche dire che un merito va dato all’ottima traduzione che è stata fatta dalla casa editrice.

I personaggi. Il detective Tony MaLean è uno di quei detective pronti all’azione (mentre lo leggevo mi ricordava il detective della serie di successo di Sky Atlantic – True detective), che non lascia niente al caso e che ha un passato molto doloroso alle spalle da dover superare.

Serial killer, incendi, un passato da dimenticare sono gli ingredienti base di questo thriller emozionante che tiene con il fiato sospeso fino alla fine. Una lettura che viene fatta tutta di un fiato senza battute di arresto!

Buona lettura!

 

4 pensieri su “Il libro del male – Recensione

  1. francoise dice:

    Ciao, da quello che scrivi nelle prime righe sembrerebbe che siano gli uffici stampa a commissionare le recensioni e che sia un onore farle su richiesta… O mi sono sbagliata?:)

    • Lucia Pasquini dice:

      Buongiorno e grazie per aver letto e commentato l’articolo. In verità il lavoro di Ufficio Stampa è proprio quello di saper promuovere al meglio le novità editoriali. Un blogger non è propriamente un giornalista e di blog sulla scrittura e lettura ce ne sono veramente tanti, quindi essere contattati da un ufficio stampa importante vuol dire essere stati notati. Ovviamente ogni blogger può decidere in assoluta autonomia se fare o no la recensione.

  2. francoise dice:

    Grazie della risposta, era quel “scelto per fare una recensione” che mi suonava male, come se fosse una commissione diretta (che quindi andrebbe retribuita), ma capisco il tuo punto di vista. Buon lavoro!

    • Lucia Pasquini dice:

      Ma no assolutamente io non mi faccio pagare per fare recensioni. Il mio è un piacere e come tale non deve essere retribuito, almeno io la penso in questo modo. Se io mi facessi pagare dovrei per forza parlarne bene e non è sempre così, se un libro non mi piace non mi piace. Mi ha fatto molto piacere risponderti.

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