Intervista a Ciro Brandi autore di Figlio di nessuno

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Quando per la prima volta ho letto questa proposta editoriale sono rimasta colpita dalle dure parole usate dall’autore.

Poi un giorno di alcuni mesi fa ci siamo conosciuti. Le nostre strade si erano divise e poi si sono incrociate di nuovo perché non riuscivo a togliermi dalla testa quel libro. Abbiamo parlato, ci siamo conosciuti ed è nata la voglia insieme di pubblicare questo libro Figlio di nessuno.

Quando Ciro Brandi mi ha consegnato, durante questo incontro, l’ultima stesura del testo ho voluto rileggerlo di nuovo. Ed è stato proprio allora che ho capito ciò che lo aveva spinto a scrivere e mettere nero su bianco ciò che aveva vissuto.

Le dure parole usate hanno lasciato spazio alla commozione più sincera.

Ciro Brandi è uno scrittore, mi ricorda Erri De Luca, molto schivo, non vuole far parlare di sé ma ha il coraggio di dire la sua, senza peli sulla lingua. Ecco questo è uno dei motivi che mi ha spinto a volerlo fortemente con noi: per il suo coraggio di raccontare una storia difficile, piena di ostacoli ma piena di speranza, perché questo libro possa essere una testimonianza e un conforto per quanti stanno vivendo un dolore simile.

INTERVISTA A CIRO BRANDI

  • Figlio di nessuno un titolo forte come il testo che lascia poco spazio a fraintendimenti. Da dove è nata l’esigenza di scrivere questo testo?

In un momento difficile della mia vita ho sentito il dovere e il bisogno di scrivere ciò che sentivo dentro da tempo. Sono riuscito ad aprirmi e scrivere tutto quello che non ho mai detto, in se è stato come prendere una medicina nel momento in cui mi sentivo più malato.

  • Il protagonista vive un dolore intenso. Si sente rifiutato e abbandonato. Che cosa prova un bambino quando viene allontano dalla propria famiglia?

Molto dolore, rabbia, si sente colpevole di quello che succede. Un bambino non capisce che cosa accade, non comprende il motivo dell’allontanamento e conosce solo il senso di colpa.

  • È possibile superare questo dolore? E come?

Non dipende da un fattore solo. Sicuramente il tempo e le persone che ti accompagnano in questo tempo possono e devono essere d’aiuto. Credo anche che non tutti riescano a superarlo, è un dolore troppo grande e forte, a volte una vita non basta per rimarginare la ferita.

  • Un altro elemento cardine del libro è il Perdono. È possibile perdonare persone da cui ci si aspetta amore incondizionato?

Il perdono è una delle vie che aiutano a superare il dolore. Ma anche qui è necessario avere vicino qualcuno che ti spieghi i significati di perdono, altrimenti il concetto in se non è abbastanza.

  • Nel libro c’è anche un velato attacco nei confronti degli Istituti che ospitano ragazzi con problemi. Che cos’è che non va in queste strutture?

Molte cose non funzionano, la più importante tra tutte è la mancanza di responsabilità negli adulti. Il problema nasce da noi adulti, siamo noi a dover cambiare, a dover riconoscere i nostri errori prima di vedere e voler correggere quelli dei bambini. Il processo di crescita del bambino deve avanzare secondo il suo tempo, noi adulti lo dobbiamo accompagnare seguendo un processo evolutivo che segue le sue tappe e non le nostre.

  • Che cosa deve essere migliorato?

La nostra responsabilità nei confronti di chi è li non per scelta sua.

  • Che ruolo dovrebbe avere lo Stato?

Lo Stato non lo so. Credo che chi di competenza dovrebbe garantire che gli adulti esercitino e gestiscano il potere che hanno con responsabilità e professionalità.

  • Gli educatori hanno un ruolo fondamentale. Un ruolo difficile e molto delicato. Quali sono le principali difficoltà che si incontrano in questo lavoro?

Una su tutte: il mettersi in gioco, se non lo fai non puoi fare questo lavoro.

  • Questo libro è anche e soprattutto una testimonianza di speranza e coraggio. Il protagonista è riuscito a suo modo a dare un senso a tutto questo dolore ma a quale prezzo?

Il prezzo di non aver vissuto la propria famiglia, il fatto di non sapersi e potersi riconoscere in qualcuno. Da qui nasce l’incertezza dentro di te e un profondo senso di solitudine. Una solitudine che bisogna saper sconfiggere se si vuole vincere e non sentirsi più soli.

Nel nostro store:

Ciro Brandi, Figlio di nessuno

Pagine: 80

Prezzo: 12,00 €

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