Leopoldo Orlandi, bibliotecario di un paese della bassa parmense, riceve la visita di un giovane che sostiene di essere figlio di Matilde Roversi. Quel nome lo riporta a una fosca vicenda vissuta nell’estate del ’78, quando le acque del Po restituirono il cadavere dell’amico musicista Ferdinando Carra, ultimo discendente del Maestro compositore italiano dell‘800, cui il paese aveva dato i natali. Ferdinando era salito agli onori della cronaca per aver ritrovato e pubblicato postuma l’opera lirica Re Lear, smentendo l’opinione corrente che non fosse mai stata composta dal suo illustre antenato. Dopo il funerale, Orlandi, allora quarantenne, aveva cercato di far luce su quella misteriosa morte con l’aiuto delle due donne che Ferdinando aveva amato, Giulia Petrucci, la moglie, e Matilde Roversi, primo violino dell’orchestra da lui diretta, e sua amante. Alla fine si era dovuto arrendere alla versione ufficiale che l’attribuiva a cause naturali. Ma ora, ragionando con il giovane figlio di Matilde, dalle nebbie di quel lontano passato emerge un’inaspettata verità che sembra sconfessare quella prima affrettata conclusione.
CORRADO AJOLFI, medico, fotografo, fondatore del Premio di poesia e narrativa “Va pensiero”, dal 2010 scrive romanzi e racconti. Romanzi pubblicati: Come germogli di talea (Premio della critica al Pegasus di Cattolica – 2012), Gli abiti del male.
Collana: Enne di Intrecci
Pagine: 224
€15.00
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